Mercoledì Freudiani

giovedì 8 febbraio 2024

GIOELE E LE NUVOLE

 

Ho letto questo racconto per i più piccoli e l'ho trovato particolarmente bello. Parla di un bambino che si sveglia e scopre che la giornata è nuvolosa e lui non può andare in giardino a giocare. Inventa, quindi, mille stratagemmi per far tornare il sole, finché le nuvole decidono di invitarlo a scoprire il loro magico mondo.

Quante volte proviamo frustrazione perchè i piani non vanno esattamente come vogliamo? Quante volte sprechiamo le nostre energie per lamentarci delle cose che non vanno, ostinandoci a raddrizzarle, invece di provare a cambiare punto di vista? 
Dovremmo imparare a fermarci.
Spesso gli imprevisti e i fuori rotta possono nascondere delle traiettorie più adatte a noi, offrire incontri e occasioni inaspettate e regalare momenti di bellezza che altrimenti non avremmo mai assaporato. 

Consiglio questo racconto, per adulti e piccini. Le illustrazioni sono un capolavoro.  
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martedì 16 gennaio 2024

L'OSSESSIONE PER LA PULIZIA DELLA CASA

Moltissime donne quando si sposano o vanno a convivere con il proprio compagno diventano schiave della casa. Trascorrono il poco tempo libero a strofinare, lucidare e provano ansia all'idea di cucinare un piatto elaborato o invitare ospiti a cena per paura di contaminare la propria dimora immacolata.
Ho sentito parlare di donne che non sollevano le tapparelle per non sporcare i vetri, che non sopportano la visione delle gocce di acqua sul lavabo o che ordinano gli oggetti negli armadi per dimensione e per colore.
Anche se non necessariamente nascono da disturbi ossessivo-compulsivo, quasi sempre questi comportamenti nascondono un profondo bisogno di rigore e di controllo: mantenere perfetto il fuori per rendere più pulito e ordinato il dentro.

Così spesso accade che quelle che inizialmente sembravano le innocue premure di una giovane donna di casa, con il tempo si trasformino in rigide regole di comportamento da eseguire con cura meticolosa, in maniera rituale.
Quando si arriva a questi punti le ripercussioni sulla vita privata e sentimentale sono inevitabili: ho visto donne perdere la propria allegria e vitalità, diventare addirittura sessualmente frigide.
Schiacciate dal risentimento e dalla frustrazione, queste persone dimenticano il piacere di una chiacchierata a tavola, la dolcezza di un bacio, le tenerezza delle coccole sotto le coperte...
Preferiscono accontentarsi della piccola soddisfazione che provano davanti a una pila ordinata di panni ben stirati!

Ho deciso di parlare di questo argomento perchè io stessa, da quando vivo con il mio compagno, faccio fatica a non cadere vittima di questa schivitù. Capisco che tutto può partire dalla semplice frase: "mi piace vedere la mia casa tutta bella ordinata...".
I moniti, i buoni propositi non servono a nulla.
L'unica soluzione veramente efficace sta nell'imporsi delle azioni concrete capaci di interrompere e, quindi, indebolire il perverso meccanismo mentale: rilassarsi davanti ad un film il martedì sera anche se è la "serata pavimenti", guardare la polvere sul parquet e decidere di non raccoglierla, dedicare alla pulizia della casa un numero massimo di ore alla settimana, stabilire con il proprio compagno una suddivisione dei lavori domestici.
Inoltre, è importantissimo realizzare quando ci si sta ponendo un limite per non turbare la rountine domestica (ad esempio, si decide di non adottare un animale, non invitare amici a cena, non organizzare una festa); in quei casi l'unica cosa da fare è guardarsi allo specchio, darsi dell'idiota e fare (subito) quello che ci si stava negando.

Così facendo la casa probabilmente subirà qualche ripercussione, apparirà meno impeccabile agli occhi degli altri ma tu, donna, ritroverai la tua libertà.

mercoledì 18 ottobre 2023

L'ANSIA DI NON DORMIRE

E' incredibile come un fatto naturale come il dormire possa improvvisamente trasformarsi nel peggiore degli incubi.
Quando si vivono periodi prolungati di insonnia, appoggiare la testa sul cuscino può diventare un motivo di panico: il più delle volte, infatti, scatta nel cervello la paura di restare svegli. E da lì è finita, la notte in bianco è assicurata.
Se è facile riconoscere il circolo vizioso, spezzarlo è tutt'altro che semplice.
Per prima cosa bisogna evitare di giudicarsi severamente: quella che dall'esterno può apparire come un'ansia idiota, in realtà è una normale (quasi scontata) reazione alla convivenza con una malattia che, se non gestita, può diventare invalidante.
Quindi occorre tenere distinti i due problemi: la paura di non dormire e l'insonnia.
Anche se si tratta di due fattori che si influenzano reciprocamente, non bisogna dimenticare che è l'insonnia la causa principale del malessere. E' quello il nodo da sciogliere.


Tuttavia, poichè guarire dall'insonnia richiede spesso un lungo lavoro introspettivo, provare in parallelo a intervenire sullo stato di ansia può risultare utile.
A questo proposito, elencherò quelli che, dalla mia esperienza, reputo essere alcuni dei consigli più efficaci:
1. Evitare di vivere tutta la serata in funzione della notte. In altri termini svagarsi il più possibile facendo attività che obbligano la mente a concentrarsi su altro: uscire con gli amici, andare al cinema, a un concerto, fare uno sport "di testa" (il tennis, per esempio).
E' importante tenere sempre presente una regola: meglio uscire di casa e dormire poco che cercare a tutti i costi di dormire dieci ore per recuperare il sonno in arretrato.
2. Essere consapevoli che il corpo lentamente si adegua alle minori ore di sonno: con il passare dei giorni vi accorgerete che, pur dormendo poche ore, sarete ugualmente in grado di fare tutto quello che facevate prima.
3. E' importante sapere che uno stato di totale rilassamento del corpo e della mente è in grado di produrre gli stessi benefici psico fisici di alcune ore di sonno.
Ho appreso queste tecniche grazie alla pratica yoga e posso garantirvi che un quarto d'ora di relax profondo è in grado di garantire un'impensabile ricarica energetica.
4. Se proprio vi sentite debilitati, condividete il disagio con le persone attorno a voi nei modi che vi suggerisce il vostro grado di intimità (parlando con colleghi, collaboratori e superiori potrete semplicemente attribuire la causa del vostro malessere ad un temporaneo problema fisico). In questo modo vi sentirete giustificati a mostrarvi ogni tanto fuori fase e proverete un istanteneo senso di tranquillità.
 
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